la tecnica

Lustri metallici

Il Lustro è una tecnica decorativa che consente di ottenere particolari tonalità cromatiche iridescenti. I Lustri, di origine cinese, si diffusero nel mondo arabo, quindi seguendo le rotte nord africane giunsero nel vecchio continente in Spagna e quindi in Italia per primo a Deruta  intorno alla seconda metà del XV secolo. Questa tecnica viene descritta, nel vecchio continente,  sorprendentemente, ne Li tre libri dell’arte del vasaio  (1576) con il nome di maiolica da Cipriano Piccolpasso che in maniera dettagliata delinea tutte le fasi di lavorazione comprese le formule dei colori oro e rosso. Attraverso un attenta descrizione corredata da esplicativi disegni, l’alchimista Piccolpasso, svela il particolare terzo fuoco, o piccolo fuoco,  e la fondamentale fornace necessaria per realizzarlo.

Abbiamo appena descritto quella che attualmente viene considerata la tecnica del Lustro a impasto, caratteristica della tradizione delle maioliche di Deruta da ormai sette secoli.  Nell’attuale tecnologia in realtà la famiglia dei Lustri metallici, comprende diverse tecniche fra cui il lustro a impasto.

… I lustri metallici sono costituiti da uno strato tenuissimo di particelle metalliche, finemente suddivise e disseminate nel vetro, prodotte dalla cottura in ambiente riducente, le quali quando sono colpite dalla luce, danno luogo a fenomeni di diffrazione e assumono perciò effetti ottici di iridescenza. Esistono diversi metodi per la produzione dei Lustri: Lustri a impasto, Lustri con resinati di sali metallici, Lustri in vernice, Lustri per volatilizzazione … .

Al di la delle accezioni tecnologiche che consentono comunque una comprensione  completa della tecnica, quella descritta di Piccolpasso resta di fondamentale importanza per chi intende avvicinarsi a questa tecnica.

Da derutese e lavorando a Deruta la mia esperienza con i lustri non poteva che iniziare con i Lustri a impasto per evolvere in seguito con i Lustri in vernice. In questa pubblicazione parlando della mia esperienza con le iridescenze cercherò di focalizzare l’attenzione su queste due tecniche mettendo in evidenza gli aspetti principali le caratterizzano.


Lustro a impasto

L’impasto per effettuare la decorazione è composto da rame e argento a cui viene aggiunto un eccipiente (terra) per consentire la decorazione. L’impasto ottenuto, sciolto in aceto, viene utilizzato per decorare le maioliche, già preparate, opportunamente predisposte per contenere il lustro. Completata la decorazione gli effetti vengono alla luce dopo un particolare terzo fuoco che si conclude con una capiente riduzione d’ossigeno tramite un agente fumogeno (ginestre). In assenza di ossigeno i metalli che compongono il Lustro tornano alla loro forma originale di metalli fissandosi superficialmente sullo smalto che nel frattempo, ad una temperatura di circa 600 gradi, è rammollito. La luce incontrando questa combinazione di metalli (rame e argento) emana effetti di iridescenza sempre diversi e unici.


Il Lustro in vernice

La tecnica del Lustro in vernice si differenzia dal Lustro a impasto in quanto i sali metallici responsabili delle iridescenze vengono introdotti direttamente nello smalto. In questo modo gli effetti di iridescenza si ottengono in secondo fuoco e non in terzo come nel Lustro a impasto. Le ceramiche invetriate con la vernice addizionata di sali metallici vengono normalmente infornati.


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