Rosso

Il rosso che seduce Attilio Quintili presenta la sua nuova serie di “esplosioni” alla galleria GC2 Contemporary di Terni

di Andrea Baffoni

Sensuali e seducenti, così appaiono le nuove opere di Attilio Quintili in esposizione a Terni, dall’8 al 30 aprile 2023, presso la galleria GC2 Contemporary di Lorenzo Barbaresi. La mostra, intitolata "Attilio Quintili Rosso/Red", inaugura il quarto ciclo delle ormai famose “esplosioni” che l’artista derutese presentò per la prima volta a Perugia nel 2013. 

Note a livello internazionale, grazie anche alle mostre tenute dall’artista a Londra, le “esplosioni” hanno attraversato vari cicli, tra cui i più significativi restano quelli della terra cruda (argilla), del nero (bucchero) e del bianco (porcellana). Questa nuova serie (circa venti elementi in gres smaltato) completa un percorso che in dieci anni ha portato l’artista a confrontarsi col mistero più intimo dell’arte ceramica, sviluppando un linguaggio unico nel suo genere. 

La cottura nel forno, l’abilità di interpretare il calore del fuoco e la sapienza di gestire questo elemento con gli altri tre: terra, acqua e aria. Sono queste le caratteristiche principali dell’opera di Quintili, ma nel caso specifico, l’intenso e brillante colore rosso attrae lo sguardo dello spettatore producendo eetti di vera meraviglia. Un colore puro e assoluto, stridente e conturbante dove la materia ceramica, frutto del processo esplosivo del pane argilloso, assume connotati del tutto nuovi. 

Non più tragiche, come nel caso dei neri bucchero. Ma neppure evanescenti, come con i bianchi porcellana. E nemmeno primordiali, come emerge dalla serie delle argille. I rossi esprimono un senso di vita in continua rinascita. Queste terre esplose acquisiscono la naturalezza di manifestazioni floreali, vivificate da una gioiosità rigenerante. Viene voglia di toccarle fino allo sfinimento dei sensi, percepire intimamente il desiderio di comprenderne la bellezza nascosta. 

Il progetto “Rosso” nasce da “Colors” , un progetto che Quintili ancora non ha realizzato nato con l’intento di applicare il colore alle sue sculture, scardinandone i rigidi presupposti seguiti fin dalle prime uscite pubbliche. La mostra di Terni, tuttavia, oltre alle opere in Rosso ore allo spettatore anche alcune sculture in bucchero che hanno connotato il lavoro degli ultimi anni dell’artista.

La mostra è corredata da catalogo “freemocco” con all’interno la riproduzione delle opere esposte e i contributi critici di Giorgio Bonomi e Antonella Pesola. Una particolare attenzione viene dunque riservata al percorso di ricerca dell’artista, sviscerandone tematiche come la disseminazione o le suggestioni alchemiche. Temi complessi, ma che trovano nel risultato estetico finale una semplificazione capace di superare i consueti ostacoli dovuti alle implicazioni concettuali dell’arte contemporanea.

Queste esplosioni rosse conquistano lo sguardo senza obbligare lo spettatore a porsi troppe domande. Ma per chi non si accontentasse semplicemente di apprezzare l’oggetto, sono tante le implicazioni filosofiche da scoprire, approfondendo i segreti di una tecnica millenaria che Attilio Quintili, ancora una volta, dimostra di aver rinnovato.


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